Con l’avviarsi verso il termine poi, qualunque nuova sensazione genera nella futura mamma un legittimo dubbio perché può esser scambiata con i sintomi che precedono il parto.
Per questo è bene informarsi su quali siano davvero i sintomi pre-parto e quali i segnali evidenti che il travaglio si sia innescato.
Molte donne si chiedono: quali sono i sintomi prima di partorire? e quando iniziano le contrazioni prima del parto?
Qui di seguito, cercheremo di fare chiarezza su quelli che sono i principali segnali che preannunciano l'imminente parto.
Tra questi, i più indicativi fanno riferimento all'emissione del tappo cervicale, alla rottura delle acque e all'inizio delle contrazioni regolari.
Durante il periodo di gestazione, la cervice è chiusa da una sorta di muco che agisce come barriera protettiva, impedendo a potenziali batteri di risalire nell'utero.
Quando ci si avvia verso il travaglio, essa si ammorbidisce, si raccorcia e poi si dilata per prepararsi al parto, comportando la perdita graduale e l'espulsione di questo tappo.
La donna, in tal caso, avvertirà la fuoriuscita di una sostanza trasparente, bianca o giallastra e densa che, spesso, può essere accompagnata da perdite di sangue rosato o marroncino.
Importante sottolineare che tale sintomo non rappresenta la prova certa che il travaglio sia prossimo; può capitare, infatti, che l'emissione del tappo cervicale avvenga anche qualche settimana in anticipo rispetto al reale inizio del travaglio.
La rottura delle acque è un fenomeno abbastanza noto e indica che la donna si sta avviando al travaglio.
Non tutte, però, hanno ben chiaro il processo dal quale scaturisce questo evento.
La borsa delle acque, chiamato sacco amniotico, è una specie di sacco in cui è riposto il liquido amniotico e dentro il quale è immerso il feto.
Nel momento in cui il sacco amniotico si rompe, la donna noterà che dalla vagina fuorisce una cospicua quantità di fluido caldo che, normalmente, risulta essere inodore e trasparente.
Queste caratteristiche aiutano a non confondere tale sostanza con l'urina o con le sporadiche ma comuni perdite vaginali che, invece, sono molto più dense e possono essere seguite anche da perdite ematiche.
Il liquido amniotico che viene fuori non è sempre della stessa quantità; può capitare, infatti, che la sacca si rompa solo in un piccolo punto, determinando una fuoriuscita molto esigua. La rottura delle acque può avvenire in qualsiasi fase del travaglio, più comunemente a travaglio inoltrato, ma può capitare anche all’inizio e non sono sporadici i casi in cui si registri in assenza di contrazioni.
La maggior parte delle volte, la perforazione delle membrane arriva in concomitanza del travaglio e, se ciò non accade, si passa a una stimolazione medica che può avvenire nelle ore o nei giorni successivi, in base alle condizioni di mamma e bambino.
Le contrazioni sono i movimenti dei muscoli uterini che la donna avverte durante la gravidanza e, nella maggior parte dei casi, arrivano come sintomo che indica il parto imminente.
Nell'arco dei nove mesi di gestazione, però, non è raro che si presentino in differenti occasioni; ogni contrazione arriva per un motivo ben preciso e quindi è fondamentale saperla riconoscere, evitando di allarmarsi senza motivo.
Alcuni di questi movimenti, infatti, non riguardano esclusivamente la preparazione del corpo al travaglio ma ci si può trovare anche nella condizione di avvertirle con largo anticipo.
Le contrazioni, come abbiamo accennato, possono presentarsi anche prima della 26ª settimana di gestazione.
In questo caso, i muscoli dell'utero si contraggono a intervalli ben precisi e con un aumento graduale del dolore.
Un aspetto fondamentale, in tali circostanze, è di non farsi prendere dal panico e sottoporsi a un controllo dal proprio ginecologo che valuterà la situazione.
Le contrazioni precoci, difatti, possono rappresentare quel campanello d'allarme che sta a indicare un parto prematuro oppure sono semplicemente sintomatiche di eccessivo stress da parte della futura mamma che ha bisogno di stare maggiormente a riposo.
Le donne che arrivano al sesto mese di gravidanza possono avvertire delle contrazioni uterine, confondendole con quelle di preparazione al parto.
In realtà, nella maggior parte dei casi, si tratta di false doglie, anche dette contrazioni di Braxton Hicks, indotte dall'ossitocina, ovvero quell'ormone che ha il compito di fortificare i muscoli dell'utero, migliorando il flusso del sangue che arriva alla placenta.
Queste si presentano con spasmi addominali che, però, indicano solo una contrazione ripetuta dell'utero e dei tessuti muscolari, generando dolori anche forti ma che non arrivano a provocare nessuna dilatazione.
Tali contrazioni sono più simili ai crampi che si avvertono durante il ciclo mestruale, con la differenza che il pancione comincia a indurirsi.
In realtà, le contrazioni di Braxton Hicks non devono preoccupare in quanto sono la normale risposta del corpo che si sta preparando al parto e si possono avvertire anche dalla quattordicesima settimana di gestazione.
La loro comparsa, inoltre, può avvenire in maniera spontanea oppure essere stimolata dai movimenti del feto, da una scarsa idratazione, dal poco riposo o in seguito a un rapporto sessuale.
Quindi, anche se questi movimenti non devono destare preoccupazione, qualora fossero seguiti da perdite ematiche o da insopportabili dolori all'altezza dell'addome necessitano di un'immediata visita presso il proprio specialista di fiducia.
Se, come abbiamo visto, le contrazioni dal sesto mese di gravidanza sono del tutto normali e, talvolta, anche frequenti, quelle che invece si potrebbero avvertire nel primo trimestre sono da tenere sotto stretto controllo.
Nel primo trimestre, le piccole contrazioni sono spesso relative al processo di crescita dell’utero, all’impianto dell’embrione e all’adattamento dei legamenti uterini e vanno maggiormente monitorate rispetto a quelle più tardive.
Non è raro che, specialmente nelle prime settimane di gestazione, la donna si accorga di piccole perdite ematiche, alcune volte di colore rosso vivo, altre volte più scure.
In molti casi, tali perdite terminano in maniera spontanea e anche abbastanza velocemente e sono indice del processo di impianto dell’embrione.
Alcune di queste macchie si manifestano anche dopo un rapporto sessuale ma non devono destare timore perché sono dovute alla congestione dei capillari della cervice, un aspetto molto frequente in gravidanza.
Se, però, i dolori e i fastidi che si avvertono all'addome diventano sempre più forti e insistenti oppure se le perdite ematiche sono abbondanti e durature, è opportuno rivolgersi al proprio medico per escludere una condizione patologica..
Le contrazioni preparatorie si verificano normalmente dopo la 36ª settimana di gestazione e, a differenza di quelle precoci, si presentano con intervalli non regolari e senza particolari dolori.
In questi casi, l'unico fastidio che la futura mamma potrebbe avvertire è quello riferito alla fascia lombare o alla zona inguinale, seguito anche dalla sensazione di peso sulla vescica.
Dopo la 37ª settimana di gravidanza, invece, possono già presentarsi le contrazioni dilatatorie, ovvero quelle che stanno a indicare che il momento del parto è ormai vicino.
Queste arrivano prima con frequenza irregolare e poi, aumentando anche di intensità, iniziano a regolarizzarsi con estrema puntualità.
Non sarebbe corretto definire il dolore che si prova come insopportabile o estremamente acuto perché non tutte le donne ne hanno la stessa percezione, ma sicuramente saranno accompagnate da sensazioni molto intense che arrivano a toccare picchi piuttosto alti.
In questa fase, è consigliato praticare una corretta respirazione, specialmente se si ha avuto modo di partecipare a corsi preparto.
In ogni caso, le linee guida raccomandano di non recarsi immediatamente al punto nascita alla prima contrazione perché potrebbe passare ancora molto tempo fino al parto vero e proprio.
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]]>Se siete alla ricerca di un tessuto di qualità per le ghettine e le mutandine del vostro neonato, allora il modal è la scelta ideale.
In questo articolo, esamineremo i numerosi vantaggi offerti dall'utilizzo del tessuto modal per i capi di abbigliamento del vostro bambino.
Il Modal è un tessuto realizzato a base di fibra di legno. Questo tessuto è noto per la sua morbidezza, resistenza e per la sua capacità di mantenere la forma ideale. Il modal è anche molto più leggero del cotone, il che lo rende perfetto per l'abbigliamento dei bambini.
Grazie alla sua morbidezza, è un tessuto estremamente confortevole che non irrita la pelle del bambino.
Il Modal ha numerosi vantaggi quando si tratta di creare ghettine e mutandine per i neonati. Ecco alcune delle ragioni per cui dovreste scegliere il modal per i vostri bambini:
1. Morbidezza: Il modal è noto per la sua morbidezza e comfort. Questo tessuto è più soffice del cotone, il che lo rende perfetto per la pelle delicata nei primi mesi dei neonato. La morbidezza del modal è uno dei principali motivi per cui viene spesso utilizzato per l'abbigliamento dei bambini.
2. Traspirabilità: Il modal è un tessuto traspirante, il che significa che permette all'aria di circolare attraverso i capi di abbigliamento. Questo è ideale, poiché mantiene la pelle del bambino fresca e asciutta.
3. Resistenza: Il modal è noto per la sua resistenza. I capi di abbigliamento realizzati con questo tessuto sono resistenti all'usura, il che significa che dureranno più a lungo e non creano i fastidiosi pallini che noi mamme tanto odiamo.
4. Facile da Curare: Il modal è molto facile da curare e mantenere. I capi di abbigliamento realizzati con questo tessuto possono essere lavati in lavatrice e asciugati in asciugatrice, il che significa che non è necessario stirarli.
Il modal è una scelta eccellente per l'abbigliamento dei neonati. Offre una serie di vantaggi per le mamme, tra cui aggiungiamo a quelli che abbiamo già citato, la sostenibilità.
Questo tessuto infatti grazie alla sua durevolezza nel tempo ed alla sua provenienza dalle fibre di legno spesso riciclate, risulta una scelta coscenziona ed attenta all'ambiente
Il modal è un'ottima scelta per l'intimo dei neonati. Offre una serie di vantaggi per le mamme, tra cui morbidezza, traspirabilità, resistenza e facilità di cura. Se state cercando un tessuto di qualità per l'abbigliamento dei vostri bambini, allora il modal è la scelta ideale.
]]>Ecco i 3 step per affrontare il tema del corredo per il parto.
Cosa inserire per trovare tutto a disposizione nel momento in cui si partorisce?
Nella borsone, capiente e multifunzionale, dovrà esserci tutto l'occorrente.
La borsa della mamma in clinica dovrà mettere a disposizione una serie di accessori e abbigliamento dedicati a questo momento.
Prima di pensare al corredino del bimbo, si deve scegliere il proprio. Un abbigliamento comodo formato dalle camicie da notte per la neo-mamma, confortevoli e in tessuto naturale, 100% cotone. La manica potrà essere lunga o corta, in base alla stagione, ma l'apertura sarà sempre veloce e pratica (bottoni facili da aprire, da su a giù).
Consigliamo 4 camicie da notte perché rispondono ad esigenze diverse. La prima è quella per entrare in clinica, la seconda per il momento delle contrazioni e del parto, la terza dopo aver partorito e l'altra per il giorno di degenza.
Come decidere la misura ideale? Dovrà essere ampia, quindi è meglio regolarsi con almeno una taglia in più rispetto al settimo mese, quando si prepara la borsa. Una taglia che vale per tutto il vestiario della mamma.
Oltre alla camicia da notte, in base alla stagione si dovrà inserire una vestaglia a manica lunga pratica e comoda, sempre in cotone. È consigliata l'apertura a kimono per regolarla al meglio lungo i fianchi.
Altri capi di vestiario fondamentali sono le 8 mutandine e gli assorbenti per la neo-mamma (per le perdite del parto). Ricordiamo che in sala travaglio di solito non si usano ciabatte ma dei calzini di cotone elastico che favorisce la circolazione (meglio prenderne 3 paia).
Il reggiseno per la neo-mamma dovrà essere morbido sul seno, in cotone senza cuciture, con bretella larga e abbottonatura facile per inserire le coppe assorbilatte (contro le perdite). Avrete bisogno di 3 reggiseni circa per i 3 giorni di parto e degenza con l'allattamento.
Fascia o guaina? La fascia è consigliata per il parto cesareo, da usare per 36 ore, e poi sostituire con la guaina contenitiva, con elastico alto. Nel caso di parto naturale si usa solo la guaina – in ogni caso, è meglio portarle tutte e due. La misura della guaina? Di solito si sceglie quella prima della dolce attesa, ma meglio se comoda.
In più, è bene portare delle traversine monouso – per il cambio veloce e l'igiene del bambino; anche se vengono date in clinica, meglio avere a disposizione quelle personali. Per tali esigenze, meglio portare anche le salviette e asciugamani usa e getta per mamma e bimbo.
Come detergenti per la partoriente, è utile portare con sé il sapone intimo e l'olio di mandorle per il seno.
Questa seconda fase è dedicata alla nascita. Una volta che il neonato sarà arrivato, oltre la gioia bisogna pensare all'organizzazione.
Per i piccoli ci sono diverse possibilità di corredino neonato, ma di solito si compongono con tutto l'occorrente per i cambi dei primi giorni di vita. Si calcolano almeno 2 cambi al giorno, quindi 6 cambi per i 3 giorni.
La parola chiave è “sacco nascita”, che contiene tutto ciò che serve per il cambio. Si dovranno preparare, quindi, 6 cambi in 6 sacchetti, pratici perché già separati.
Conterranno 6 tutine, 6 mutandine, 6 calzini, 6 bavette, 6 body.
Nella borsa del neonato troveranno spazio i quadrati di tessuto multi funzione per la pappa e la nanna, un cappellino, 2 giacchini, 2 muffole (guantini per non impedire che in neonato si graffi), 1 ciuccio (con il suo disinfettante).
Anche per il neonato, saranno necessarie le salviettine detergenti, che si trovano già nella borsa della mamma.
Il terzo passo? Lasciare la clinica e prepararsi alla nuova vita a casa con il neonato!
A questo punto, biancheria e accessori formano il cosiddetto corredino casa e uscita, che va pensato valutando le tante poppate giornaliere. Solitamente, il neonato va nutrito ogni 2-3 ore e quindi si tratta di circa 8 poppate e 8 cambi. Se l'allattamento è a richiesta (self-demand), i cambi possono aumentare o diminuire.
In ogni caso bisogna dotarsi di un fasciatoio per cambiare il bimbo, 12 quadrati da poggiare sotto per evitare il contatto con tessuti e superfici non adatte.
Come abbigliamento per il corredino da neonato di solito si prediligono 8 body neonato, mezza manica o canotta secondo stagione, ghettine e mutandine. Ricordiamo che le mutandine servono a frenare il pannolino ed evitare la fuoriuscita dei bisogni, mentre le ghettine sono utili per coprire le gambette e tenere calda la tutina.
Sotto le tutine si possono mettere 8 calzini con filo, mentre sulle mani vanno inserite le muffolette. Parte del corredino sono il cappellino di cotone, pigiamini pratici, tutine per uscita o pagliaccetti, giacchini, scarpine in filo, bavette per la pappa.
La biancheria da neonato comprende: accappatoio a triangolo, circa 4 lenzuolini per la carrozzina, una copertina e lenzuolini per la culla. Completano il coordinato trapunta e paracolpi per la culla, e per l'igiene le traversine (per culla, carrozzina e durante il cambio).
Il completino per uscita dalla clinica comprende uno scialletto per avvolgere il neonato, tutina e cappellino.
Ora che tutto è più chiaro, per la mamma sarà più semplice preparare corredi e corredini!
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La nascita di una nuova vita è sicuramente una delle esperienze più gratificanti e straordinarie che una donna è in grado di provare: i sentimenti che si sguinzagliano in corrispondenza di tale evento sono molteplici e variegati, dall'ansia alla preoccupazione, passando dalla felicità e dalla gioia.
Tuttavia, molto spesso il parto porta con sè sentimenti ben più debilitanti, i quali possono condurre lentamente alla depressione: la futura mamma, infatti, inizia ad essere attanagliata a tristezza, ansia o da un senso di vuoto infinito che non scompare ma che resta anche durante le normali attività quotidiane.
Molti si chiedono: quanto dura la depressione in gravidanza?
In realtà, non esiste una risposta precisa a questa particolare domanda semplicemente perché la durata di questo periodo depressivo varia a seconda della condizione psicologica di ogni donna.
Ad ogni modo, una futura mamma potrebbe incorrere in questa condizione debilitante temporanea a partire dai giorni immediatamente successivi al parto fino ad un lasso di tempo lungo alcune settimane; altre donne, invece, potrebbero sviluppare una forma ben più grave, la cosiddetta depressione postpartum, una condizione patologica a tutti gli effetti.
Che dire delle cause che si celano dietro l'insorgenza della depressione pre-parto?
Alcuni studi mirati hanno evidenziato come nella depressione pre-parto ci sia l'influenza di un'importante componente ereditaria: qualora nella storia clinica della propria famiglia vi sia una parente che ha sofferto di depressione pre-parto, è molto probabile che la futura mamma ne erediti gli strascichi.
Tuttavia, è opportuno specificare che esiste anche una notevole incidenza di eventi particolarmente stressanti vissuti, come la morte di una persona cara, episodi di violenza o traumi infantili, in grado di fungere da fattori scatenanti della depressione.
C'è da dire che, durante la gravidanza, una donna subisce importanti cambiamenti ormonali: i processi chimici che hanno luogo nel cervello si modificano continuamente, andando ad influenzare l'umore e le emozioni che la futura mamma prova.
Ad esempio, gli ormoni tiroidei rappresentano un marker molto importante nel benessere psicofisico della donna in dolce attesa: qualora il loro livello dovesse essere basso, la futura mamma potrebbe iniziare a manifestare dei disturbi psichici o emotivi dovuti allo sbalzo ormonale avvenuto in una fase delicata della gravidanza.
I cambiamenti ormonali che accadono durante la gravidanza sono in grado di instaurare un quadro sintomatologico molto simile a quello della depressione; ad ogni modo, assistere ad un'estensione di tali sintomi per più di 2 settimane dovrebbe spingere la futura mamma a ricorrere al proprio medico.
In linea generale, la depressione pre-parto si manifesta con l'insorgenza di:
Sicuramente, ricorrere all'ausilio di un medico è estremamente utile per individuare la precisa causa dell'insorgenza di tali sintomi: tramite un esame obiettivo o altri test, egli sarà in grado di instaurare una terapia specifica per contrastare tempestivamente questa condizione psicologica estremamente debilitante.
Il baby blues non è altro che una sensazione caratterizzata dall'arrivo di un'incredibile malinconia, tristezza, irritabilità e inquietudine in grado di perdurare per circa una settimana, raggiungendo il suo apice a circa 5 giorni dal parto.
La principale causa scatenante di questo periodo molto difficile è un importante sbalzo ormonale che avviene nelle ore successive al parto, ma anche la stanchezza accumulata durante il travaglio e il parto vero e proprio.
In linea generale, il baby blues scompare in pochissimi giorni dopo la sua insorgenza: il quadro sintomatologico che scatena è abbastanza lieve e non necessita di terapie mirate.
Quali sono le possibili conseguenze negative che la depressione pre-parto potrebbe scatenare?
La depressione pre-parto è considerata una condizione molto pericolosa a causa delle conseguenze che potrebbe arrecare sulla salute della futura mamma.
Ad esempio, essa potrebbe iniziare a diminuire di peso in modo allarmante, a sviluppare i classici disturbi del sonno, a non seguire le istruzioni che le vengono impartite dal suo medico, a non recarsi alle visite di controllo fondamentali per monitorare la gravidanza, a seguire un regime alimentare che non apporta correttamente i nutrienti essenziali, ma anche ad assumere delle sostanze assuefacenti per dimenticare la tristezza e la malinconia, come il tabacco o l'alcol.
I maggiori pericoli della depressione pre-parto, tuttavia, si scatenano sulla salute del bambino: se la madre soffre di tale condizione, è più probabile che il feto nasca con un peso molto più basso del normale o che avvenga un parto prematuro.
Alcuni ricercatori hanno evidenziato che, se non trattata correttamente, la depressione pre-parto è in grado di influenzare negativamente lo sviluppo del linguaggio del bambino e i suoi comportamenti futuri.
Una volta descritto dettagliatamente il quadro clinico della depressione pre-parto, è naturale chiedersi a questo punto: quali sono i metodi per contrastare al meglio questa delicata condizione patologica?
Per combattere la depressione pre-parto è innanzitutto necessario riconoscere di essere attanagliati da questo disturbo emotivo.
È fondamentale che la futura mamma non inizi a pensare che sarà una pessima madre a causa della sua delicata situazione emozionale, ma che guardi il parto come un evento che le cambierà la vita in positivo.
Per ricevere aiuto in questo, è necessario recarsi da uno psicologo o psicoterapeuta che, in varie sessioni, la aiuti a ritrovare la consapevolezza e l'autostima perdute a causa della depressione pre-parto.
Potrebbe essere particolarmente utile confidarsi con amici, parenti o con altre mamme che hanno sofferto della stessa condizione per imparare dalle esperienze altrui; esistono, a questo proposito, vari gruppi di aiuto o associazioni che mirano a combattere la depressione insieme ad altre vittime.
Nei casi più gravi, lo psicoterapeuta potrebbe prescrivere dei farmaci antidepressivi, ansiolitici, antipsicotici o stabilizzatori dell'umore per agire in modo drastico sulla patologia e fermarla prima che peggiori ulteriormente.
In linea generale, i sintomi degli attacchi di panico in gravidanza sono gli stessi che vengono esperiti durante le altre fasi della vita. Dunque, si possono sperimentare:
Non tutti gli attacchi di panico sono caratterizzati dal quadro completo di questi sintomi, ma vi possono essere variazioni rilevanti sia come intensità che come durata.
Se il corteo di sintomi è pressoché identico a quello degli attacchi di panico generici, le cause sono però completamente diverse.
La rivoluzione ormonale e biochimica tipica della gravidanza ha un certo peso nell'insorgenza di ansia ed attacchi di panico. Tuttavia vi può essere anche una forte preoccupazione per il proprio stato di salute e quello del bambino, unita alla paura di non saper affrontare le nuove responsabilità e alla costante ossessione relativa alla protezione del feto, in particolare nelle gravidanze a rischio.
Molte donne, inoltre, hanno una naturale iper-attenzione verso il proprio corpo: ogni piccolo segnale viene percepito e, in certi casi, ingigantito. Durante il primo trimestre, che rappresenta la fase più delicata della gravidanza sotto il profilo dei rischi, l'assenza di segni percepibili del piccolo può indurre un costante rimuginio circa la sua salute, con conseguente innesco di stati d'animo negativi. A gravidanza inoltrata invece, possono comparire pensieri negativi circa la propria inadeguatezza come genitore e la paura di non potersi occupare del bambino, oltre a un serie di sintomi fisici tipici delle fasi finali come gonfiore, insonnia e irritabilità, che possono influire negativamente sull'umore peggiorando il quadro generale.
Non va dimenticato che durante la gravidanza, l'attacco di panico può innescare un profondo senso di colpa nella madre, che teme di far del male al proprio bambino, paradossalmente proprio attraverso l'estremo ed ossessivo rimuginio sul dovere di proteggerlo. Si viene quindi a creare un circolo vizioso, tipico degli attacchi di panico, in cui la paura della paura genera sempre più ansia.
Sono in molti a chiedersi se gli attacchi di panico sperimentati in gravidanza possano avere conseguenze negative sul feto. Purtroppo, come è logico immaginare, le condizioni psico-fisiche della madre possono influire sul feto, che può percepire l'agitazione della mamma, sia a livello chimico, perché viene esposto agli ormoni dello stress, sia a livello strettamente sensoriale, in quanto avverte il battito cardiaco della madre.
Secondo alcuni studi, potrebbero verificarsi parti prematuri, in particolare quando l'ansia e gli attacchi di panico avvengono nel terzo trimestre di gravidanza. Tuttavia non è stato trovato un collegamento diretto: il parto prematuro sembra connesso a una serie di fattori combinati fra loro, tra cui stress, ansia e cattive abitudini (come alimentazione squilibrata oppure uso di tabacco).
Sebbene l'ansia e gli attacchi di panico non costituiscano, di per sè, l'unico fattore di rischio per parti prematuri o eventi ancora più drammatici (come l'aborto), non sono condizioni da sottovalutare.
Il primo passo per superare questa problematica consiste nel saperla riconoscere. Nonostante sia un'esperienza spaventosa, che apre la porta a paura intensa e perdita di controllo, è necessario saper mantenere quella lucidità di fondo che permette di riconoscere, razionalmente, l'attacco di panico al suo esordio. Questo aspetto è essenziale, in quanto consente a chi lo sperimenta di avere consapevolezza che si tratta di un evento dalla durata limitata, e che una volta raggiunto il suo picco di intensità, tende a scemare.
É importante conoscere anche la dinamica di esplosione di un attacco di panico, che tende a presentarsi spesso in momenti di quiete (apparente). Infatti non sono rari gli attacchi di panico notturni in gravidanza.
Il lungo cammino verso la nascita del proprio bambino o bambina, pertanto, deve seguire una certa tabella di marcia formata da bilanci di salute con la propria ostetrica o ginecologo, visite mediche, esami, controlli e, alle volte, terapie affinché tutto vada per il meglio.
Che esami si fanno prima del parto?
In questo articolo, cerchiamo di fornire una panoramica generale in merito a tale argomento, descrivendo ciascun controllo medico in modo accurato ed esaustivo.
L'avvicinamento della data presunta per il parto è scandito da importanti segnali che l'organismo manda allo scopo di consentire un monitoraggio e una valutazione accurata: per questo motivo, quindi, sono previsti alcuni controlli di routine che sono finalizzati alla verifica del benessere materno e fetale.
Nonostante sia pregno di impegni, tale periodo può essere affrontato con estrema tranquillità e calma grazie ai medici e al personale sanitario che contribuiranno nella creazione di un ambiente sereno e disteso durante i vari esami strumentali o di laboratorio.
Gli ultimi esami previsti dalle linee guida del Ministero della Salute dovrebbero essere fatti a partire dalla 33ª settimana sino alla 37ª; durante questo periodo di tempo, che corrisponde al 3° trimestre, il percorso di crescita prevede dei controlli medici mirati e specifici al fine anche di assicurarsi che tutto proceda in maniera fisiologica.
Ma vediamo insieme quali sono le ultime analisi da fare in gravidanza.
Uno dei primi esami ai quali la futura mamma si sottopone nell'ultimissimo periodo pre-parto è il tampone vaginale-rettale che non rientra tra gli esami di routine ma viene prescritto dai medici durante il terzo trimestre.
Il principale scopo di tale controllo è l'individuazione della presenza di Streptococco beta-emolitico di gruppo B, ossia un batterio totalmente innocuo per la mamma ma potenzialmente pericoloso per il neonato post-nascita.
Qualora l'esito dell'esame dovesse essere positivo, è sufficiente instaurare una terapia antibiotica da effettuare durante il travaglio e in corrispondenza della rottura delle membrane.
Innanzitutto, è doveroso precisare che si tratta di un prelievo di un paio di secondi di una piccolissima quantità di secrezione vaginale e rettale; lo strumento che viene adoperato a questo scopo è un bastoncino sterile che viene inserito nella vagina e nel retto.
Il tampone non è assolutamente doloroso e invasivo, ma potrebbe arrecare solamente un piccolo fastidio durante l'esecuzione vera e propria.
Tale esame si esegue in corrispondenza della 36ª o della 37ª settimana di gestazione, in modo da avere un risultato congruo a quello che è il periodo di gravidanza.
Perché è necessario prelevare anche un po' di secreto rettale?
Sostanzialmente perché l'ambiente intestinale è facilmente attaccabile dai germi e dalle colonie batteriche; inoltre, è molto frequente che il canale vaginale e quello rettale siano colpiti dalla stessa contaminazione, anche se in tempi diversi.
Non sono necessarie delle specifiche preparazioni all'esame, ma si possono adottare alcuni accorgimenti: ad esempio, è opportuno evitare rapporti sessuali nelle 24 o 48 ore precedenti all'esame, così come è meglio non eseguire lavande vaginali, usare creme o assumere antibiotici nella settimana che precede il controllo medico.
Se il tampone risulta positivo, la cura antibiotica che il medico prescriverà sarà totalmente in grado di debellare l'infezione, somministrando il farmaco durante la fase di travaglio.
Ad ogni modo, il tampone vaginale e rettale è uno dei primissimi metodi d'indagine che precedono il parto: ogni futura mamma dovrebbe sottoporvisi per una prevenzione efficace!
Durante il terzo trimestre di gravidanza, la futura mamma dovrà sottoporsi anche a degli importantissimi esami del sangue, i quali vanno a valutare una serie di parametri utili al monitoraggio del suo quadro clinico.
Ad esempio, uno degli esami è quello che valuta la curva da carico di glucosio, la quale si svolge dalla 16ª alla 18ª settimana o dalla 26ª alla 28ª settimana in base alla gravità dei fattori di rischio, come l'età superiore ai 35 anni, il sovrappeso, la presenza di diabete gestazionale, una gravidanza precedente con parto macrosomico o la presenza di familiari affetti da diabete di tipo 2.
Oltre alla curva da carico di glucosio, è importante anche il Toxo test per escludere una positività alla Toxoplasmosi e l'emocromo per verificare l’adattamento del corpo materno alla gravidanza, esami che andranno confrontati con gli esiti avuti durante il primo trimestre di gravidanza in modo da notare eventuali cambiamenti che necessitano di un approfondimento.
I test per l'HIV, la sifilide e l'epatite B e C sono esami che vengono ripetuti nel terzo trimestre di gravidanza: nello specifico, quello per l'epatite B viene tenuto in alta considerazione dei medici dato che, qualora l'esito sia positivo, si rende fondamentale la pianificazione della somministrazione di immunoglobuline al neonato durante le sue prime 72 ore di vita.
Infine, vi è anche il test di Coombs indiretto, il quale mira a verificare il gruppo sanguigno della mamma e del suo partner.
Concludiamo questa attenta disamina su quelli che sono gli esami pre-parto con il test delle urine.
In linea generale, tale controllo viene effettuato solo nel primo e nel terzo trimestre di gravidanza o in caso di sintomatologia associata, dato che è in grado di fornire importanti informazioni sullo stato di salute della mamma, di rilevare potenziali infezioni urinarie e di verificare il diabete gestazionale e la preeclampsia.
Se effettuato in strutture pubbliche o convenzionate con l'ASL, l'esame è totalmente gratuito.
Il referto si divide in 2 grandi macro-aree: la componente chimico-fisica dell'urina e l'esame microscopico del sedimento che si pone al di sotto della provetta.
La prima parte analizza delle proprietà organolettiche dell'urina, come il suo peso specifico, la densità, il pH, l'aspetto, il colore, i nitriti, i corpi chetonici, il quantitativo di bilirubina e urobilinogeno, il glucosio e le proteine presenti.
Il sedimento che viene analizzato, invece, prevede l'attenta valutazione di tutte le componenti biologiche insite nell'urina, come eventuali globuli bianchi, eritrociti o emazie, cellule epiteliali, cristalli e batteri o miceti: il tutto è finalizzato all'individuazione di potenziali patologie delle vie urinarie in corso o passate completamente in sordina.
Solitamente, l'esame delle urine viene effettuato sempre al mattino, quando c'è una maggiore concentrazione delle sostanze succitate, mentre non è necessario rimanere a digiuno prima del test.
Il campione deve essere portato al laboratorio non più tardi di 2 ore dall'esecuzione, onde evitare una potenziale degradazione e alterazione delle sostanze disciolte nell'urina che porterebbe ad un'analisi poco significativa.
Insomma, gli ultimi mesi di gravidanza devono essere accompagnati da un percorso di esami e controlli medici ben eseguiti e pianificati: in questo modo è possibile verificare e individuare tempestivamente eventuali situazioni patologiche per la mamma e per il bambino, al fine di ottenere una nascita fisiologica e soprattutto positiva, ricca di gioia e felicità per la mamma e i diretti familiari!
]]>Tra i completini da neonati, sicuramente un marchio interessante è quello che rimanda alla stagione calda e piacevole, che dona sole ed energia a chi nasce in questo periodo.
Le collezioni di questo vestiario baby lo trovi su SPIO.it che è rivenditore premium del marchio Luglio. Un brand italiano ispirato al mese estivo e con una “filosofia” di produzione ispirata al benessere oltre che allo stile.
Vedi il Corredo neonato Luglio →
I coordinati per neonato Luglio sono realizzati con colori atossici, e accessori e bottoni senza nichel. In ogni creazione si adotta sempre una qualità del cotone adatta a proteggere i piccoli dalle irritazioni della pelle.
L'estate può portare rossori e bruciori da evitare, per questo i coordinati per bimbi freschi e leggeri sono perfetti.
Ogni parte dei vestitini da neonato che viene a contatto stretto con la sua cute delicata, è realizzata in modo comodo e traspirante. Perché i piccoli siano freschi e il sudore non possa recare loro fastidio.
Durante questo mese estivo, il set per i piccoli nati da poco diventa leggero, traspirante e ancora più comodo. Il caldo non aiuta a gestire tutte le novità di una nascita e per questo è fondamentale usare tessuti adeguati per i corredini da neonato estivi.
I neonati hanno sempre bisogno di morbidezza totale, anche se quando è caldo è preferibile un tessuto fresco, come per il comfort del cotone.
Il corredino può contenere tante varianti, ma sicuramente gli elementi essenziali per neonati. Come vestitini estivi e pagliaccetti, calzini leggeri, bavetta con ricami, mutandine, magliettine, tutine estive in cotone; oltre ai fondamentali body da neonato. Tutti gli indumenti baby estivi generalmente sono in puro e fresco cotone per la massima praticità.
Di solito, per completezza e “lungimiranza”, un corredo neonato è composto da tutine 0-3 mesi, e le ghettine con piedini inclusi per quando il caldo non è più eccessivo. A volte nel guardaroba alla nascita sono inseriti anche un cardigan e un cappellino leggero, per eventuali ambienti più freschi (in montagna, la sera, etc.) e aria condizionata.
Sono necessari, ovviamente degli indumenti per il bagnetto: lenzuolini per culla e carrozzina, l'accappatoio, e i teli per il fasciatoio.
Spesso il corredo da neonato mostra delle stampe graziose ispirate all'estate, in stile marinaro oppure al sole. L'importante è che il piccolo nato o la piccola neonata siano al sicuro sia da correnti d'aria improvvise sia dal sudore che irrita.
Un corredino neonato a luglio consente di far muovere i piccoli liberamente, allattandoli senza temere le macchie – devono essere corredini facilmente lavabili, dato che si cambiano spesso. Dovranno uscire da ogni lavaggio con la stessa vestibilità e morbidezza del primo utilizzo!
La differenza tra un corredo e un kit è nella funzione, e anche nella loro complementarietà.
Un corredino neonato luglio come abbiamo visto è composto dall'abbigliamento adeguato per la bella stagione.
Un altro articolo importante per i piccoli e le neo-mamme, è il set che contiene tutto ciò che serve per i primi giorni.
Può essere un kit neonato oppure un kit corredo mamma essenziale, e comprende tutti gli accessori fondamentali per la clinica e la cura del piccolo.
Di solito, questi kit sono formati dagli articoli utili per il bagnetto e l'igiene, la nutrizione e l'accudimento dei bimbi appena nati. Possono comprendere, oltre gli abiti, l'accappatoio e i quadrati per il fasciatoio e il passeggino, le bavette (bavaglini) per non sporcarsi durante l'allattamento.
In particolare, è utile un kit baby “sacco”, che comprende questi elementi – dalle tutine dell'infante ai quadrati in cotone, contenuti in un pratico sacco nanna con la forma ad ovetto e il cappuccio. Il sacco nanna può diventare anche un appoggio per il fasciatoio, aumentando la praticità di questo kit neonato.
Spesso è compreso nel set anche un fiocco nascita!
Questo kit per neonati è anche un ottimo regalo, perfetto per festeggiare i neo arrivati con un pensiero utile oltre che gradevole.
]]>(Leggi qui l'articolo del Bonus Corredino)
Ciò non vuol dire che le future mamme non potranno godere di benefici economici per la nascita del loro bambino, ma semplicemente che questo contributo verrà sostituito con l'assegno unico universale.
Questo incentivo potrà essere richiesto da ogni mamma dal settimo mese di gravidanza e potranno usufruirne ogni mese fino al raggiungimento dei 21 anni del figlio.
Ciò significa che l'incentivo riguarderà un tempo ben più prolungato rispetto al singolo bonus nascita o bonus corredino e sarà calcolato in base al reddito del nucleo familiare e in base al numero di figli presenti nello stato di famiglia.
L'assegno unico familiare, come abbiamo detto, spetta di diritto alle donne che abbiano raggiunto il settimo mese di gravidanza e sarà in vigore fino al compimento del ventunesimo anno di età del figlio.
Questo incentivo spetta a tutti i nuclei familiari, senza fare distinzione dalla condizione lavorativa e quindi potranno beneficiarne anche i genitori che non lavorano, che percepiscono reddito di cittadinanza o che svolgono un lavoro autonomo e senza limiti di reddito.
L'assegno è erogato fino alla maggiore età del figlio e negl'anni successivi a questo periodo, fino al compimento del ventunesimo anno di età, potrà essere emesso solo se si attesta che il medesimo frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, sia iscritto all'Università, svolga un tirocinio o un'attività lavorativa con un reddito inferiore agli 8000 annui, oppure che sia registrato come disoccupato e sia in cerca di impiego.
Per ottenere l'assegno unico familiare bisognerà essere cittadino italiano o membro dell'Unione europea, oppure cittadino extracomunitario con regolare permesso di soggiorno;
sarà inoltre necessario che il richiedente sia residente in Italia da almeno due anni.
L'importo dell'assegno unico familiare varia in base all'ISEE del nucleo familiare che ne fa richiesta e dipenderà anche dall'età dei figli.
Per ogni figlio minorenne l'importo può variare dai 175 euro ai 50 euro al mese, mentre per i figli maggiorenni l'importo varia dagli 85 ai 25 euro al mese, sempre secondo l'ISEE presentato.
Per ciascun figlio con disabilità è prevista una maggiorazione, così come per i nuclei familiari che abbiano più di due figli a carico.
*** A partire da Gennaio 2022 il Bonus Corredino è stato sostituito dall'assegno unico universale. A questo link trovi tutte le informazioni per richiederlo:
>> Come Richiedere Assegno Unico Universale ex Bonus Corredino <<
Il Bonus Corredino, detto anche Premio alla nascita o Bonus Mamma domani, è un aiuto di 800 euro che l’INPS concede a tutte le mamme, lavoratrici o disoccupate, che stanno per avere un bambino o hanno in adozione o in affido preadottivo un minore.
Per il Bonus Nascita non è necessario presentare alcun ISEE o CUD, perché non sono previsti vincoli di reddito, ne hanno diritto tutte.
Tutte le cittadine italiane, comunitarie e/o straniere con regolare permesso di soggiorno, possono compilare la richiesta per il bonus all’inizio dell’8° mese di gravidanza, ovvero a partire dalla trentaduesima settimana di gestazione.
La domanda può essere presentata o all’INPS attraverso il loro sito oppure alla tua ASL di riferimento.
Se vuoi sapere quali sono i documenti richiesti per il Bonus Mamma Domani, la risposta è semplice:
Ti spettano 800 euro per ogni bimbo nato/adottato. Quindi se hai due gemelli ti spettano 1.600 euro, se ne hai tre ti spettano 2.400 euro e così via.
Ricorda di fare una domanda per ogni bambino: quindi per due gemelli devi fare due domande di bonus differenti.
Inoltre, ti ricordo di inserire anche il tuo IBAN (va bene anche quello di una Postepay Evolution o di qualsiasi carta prepagata con un IBAN) o Libretto Postale per farti accreditare il bonus che ti verrà inviato entro un mese dalla domanda presentata.
E se sei preoccupata che tuo figlio possa nascere settimino non ti devi preoccupare. Infatti l’INPS concede lo stesso il bonus corredino anche alle mamme che partoriscono prima della 32° settimana di gravidanza.
Terminati questi passaggi, se hai inviato la domanda tramite il sito INPS, sempre sul sito puoi consultare lo stato di avanzamento della tua richiesta e sapere quando viene accettata. In alternativa puoi chiamare il call center INPS al numero 803 164 da telefono fisso o 06 164 164 da cellulare. Così, seduta sul tuo comodo divano, non solo potrai vedere quando ti verrà accreditato il bonus, ma lo potrai fare mentre guardi sul nostro sito online tutti i prodotti che offriamo per il corredino neonato 0/36. Le spese per un bebè infatti, bisogna farle prima che il bambino nasca: nel momento in cui viene al mondo è importante che abbia tutto pronto: dalle tutine ai body, dai quadrati, all’accappatoio, dai pannolini, al passeggino.
Scarica il documento richiesto per il Bonus Mamma in pdf
Molto spesso le mamme mi chiedono come dare la poppata al proprio neonato. Durante l'allattamento vedo fare o mantenere per comodità questa posizione sbagliata, ovvero il bambino con la testolina girata verso il seno e il resto del corpo dritto che poggia sulle gambe.
Questa posizione risulta essere sbagliata, perché è come se noi volessimo deglutire, quindi bere o mangiare, con il viso rivolto di lato anziché in posizione dritta .
Sarebbe ovviamente molto scomodo ed anche per i bambini lo è.
Di conseguenza questa posizione che risulta pratica per te, perché il peso del bambino poggia sulle gambe, in realtà risulta molto scomoda per dare la poppata al neonato.
Il bimbo deve essere completamente girato verso la mamma, pancia a pancia.
Ora che conosci l'importanza e l'utilizzo del cuscino allattamento, scopri quali sono le caratteristiche più importanti per scegliere il modello migliore:
Adesso sai perfettamente quale cuscino preferire, dai una occhiata al 👉 nostro miglior cuscino allattamento
Uno dei problemi più comuni che le mamme si trovano ad affrontare è quello del singhiozzo dei bambini dopo la poppata, cosa che provoca in quasi tutte più di qualche apprensione. Questo fenomeno è dovuto quasi sempre al fatto che durante la poppata al neonato quest'ultimo abbia bevuto troppo voracemente il latte, ingerendo di conseguenza molta aria. Quindi non c'è molto di cui preoccuparsi, è una cosa che accade agli adulti come ai bambini e basta avere un po' di pazienza e aspettare che passi da solo, magari facendo qualche massaggio sulla pancia per facilitare la fuoriuscita dell'aria.
Un'altra domanda che attanaglia spesso le neomamme è quella riguardante il bagnetto dopo la poppata al neonato. La risposta che la scienza dà a questo dilemma va in direzione opposta al senso comune, infatti è meglio fare il bagnetto dopo la poppata. Questo perché il neonato dopo la poppata è molto più rilassato, cosa che gli fa accettare di buon grado il rito del bagnetto, cosa che non accadrebbe se il piccolo stesse a stomaco vuoto.
👉 Miglior Cuscino Allattamento]]>Ora che sei entrata nel terzo trimestre di gravidanza, è finalmente chiaro che ci sarà una nuova persona che vivrà a casa tua molto, molto presto. Una nuova vita a cui dovrai dare tutto l'amore che hai e che dovrai seguire passo passo nel suo percorso di crescita, insomma stai andando incontro ad una delle cose più belle che possano capitare ad una persona!
Come tutti gli avvenimenti radicali della vita di ognuno di noi, la cosa migliore che si possa fare prima che accadano è prendere un po’ familiarità con quello che saranno gli attrezzi del mestiere, in questo caso l’equipaggiamento da mamma e trovare qualcuno che sappia dispensare consigli adeguati per superare le difficoltà che stai incontrando. Per questo abbiamo pensato a questa guida: sarà un periodo eccitante, travolgente e spaventoso, quindi qualche consiglio in più per accompagnarti in questa nuova avventura può fare solo bene. Pronta?
L’idea è di familiarizzare con il luogo dove partorirai. Potresti riuscire a vedere una sala parto, capire le procedure per entrare in ospedale in anticipo, scoprire dove parcheggiare la macchina, tutte cose buone da sapere prima del grande giorno. E se il posto non ti piace davvero, ora è il momento di capire come farlo funzionare al meglio o trovare un’opzione migliore.
La sacra trinità della preparazione del bambino (allattamento, cura e CPR per neonati) è piuttosto essenziale se tu, come la maggior parte di noi, non hai un villaggio pieno di donne con esperienza di mamma a portata di mano alle quali poter chiedere consiglio 24 ore su 24. Il tuo ospedale può offrire alcuni o tutti questi corsi, così come il tuo negozio di abbigliamento per neonati di fiducia. Cerca un po’ su Google o in giro per le farmacie e le farmasanitarie e trova un posto che sembra ispirarti fiducia nell’aiutarti ad affrontare il tuo percorso da mamma. L’idea è di imparare tutte queste cose in anticipo, per non farsi trovare impreparate quando sarà il momento di affrontare tutto quello che la maternità comporta. Oltretutto alcuni corsi pre-parto sono gratis, un incentivo non da poco a mettersi in marcia per imparare a vivere con più serenità questo periodo!
Questa è forse una delle cose che non ti aspettavi della nostra lista. Veramente? Dobbiamo già scegliere un dottore per una persona che non è ancora qui? Ebbene sì, scegliere un pediatra prima che nasca il bambino permette di vagliare più possibilità e non affidare una scelta così importante all'emotività o a notizie vaghe. Internet da questo punto di vista è uno strumento potente in grado di darci quante più informazioni possibili sugli eventuali candidati, ma ti consigliamo di ascoltare soprattutto persone esperte e che possibilmente lavorino a contatto con i professionisti della maternità: puoi chiedere a noi di Spio o ad altre mamme nella tua zona per ricevere consigli in merito. Cosa cercare in un dottore? Vuoi fidarti di questa persona che avrà tra le mani la vita del tuo bambino, quindi un buon istinto deve allinearsi con un buon senso di razionalità e responsabilità. Cerca di conoscere le sue referenze e fagli quante più domande possibili su come gestire i primi mesi di vita del tuo bimbo, un buon pediatra deve essere in grado di tranquillizzare una quasi-mamma impaurita!
Non smetteremo mai di premere su quanto siano necessari i corsi preparto in una gravidanza. Coprono tutto, dalle fasi del parte alle tecniche di rilassamento, fino a cosa aspettarsi dai fornitori di servizi sanitari, e molto, molto altro ancora.
Chiedi al tuo dottore o all’ostetrica se hanno delle raccomandazioni, o vedi se esistono corsi locali in un ospedale o in un centro autonomo. E se proprio non hai voglia di andare a seguire un corso preparto, allora compra un libro a riguardo che ti insegni cosa fare e come non farti cogliere dal panico nel momento in cui il tuo piccolo verrà al mondo.
Per noi, questa è stata la parte più divertente della preparazione all’arrivo dei nostri bimbi. Preparare il corredino assieme ad amici e parenti ti darà quel brivido di eccitazione in più e ti farà immaginare già il tuo bambino con tutte quelle completini per neonato, o ancora vestitini per neonata, così piccoli che te ne innamorerai prima ancora di farglieli indossare! Infatti, che sia estate o che sia inverno, ogni corredino è diverso dall’altro e da ognuno puoi trovare le cose che preferisci.
Insomma, che sia tra uno, due o tre mesi meglio non farti cogliere impreparata, non trovi?
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]]>Questa mattina mi sono svegliata presto come al solito e, dopo essermi preparata la colazione, mi sono dedicata al mio caffè bollente e alla lettura del classico quotidiano,
E’ una delle mie attività preferite. Iniziare la giornata carica di informazioni lo trovo rigenerante, quasi come una sessione di esercizi ad alta intensità in palestra.
Quante cose interessanti si possono scovare attraverso la lettura di una pagina acromatica. E io oggi ne ho trovata una che fa proprio al caso tuo, il Bonus Bebè.
L’assegno di Natalità, meglio conosciuto Bonus Bebè, è un assegno mensile. I destinatari di tale assegno sono tutte quelle famiglie che hanno un bambino nato, adottato e in affido preadottivo. Il Bonus viene erogato ogni mese fino al compimento del primo anno di età o di entrata nel nucleo familiare a seguito di adozione o affidamento preadottivo.
Detto ciò, possono richiedere il bonus tutti coloro che sono cittadini italiani, cittadini di uno Stato Europeo con permesso di soggiorno UE ed extracomunitari in possesso di idoneo titolo di soggiorno. Perdipiù bisogna essere residenti in Italia e il genitore richiedente deve necessariamente convivere con il proprio figlio.
I passaggi per la richiesta dell’assegno sono pochi e semplici. Innanzitutto, è fondamentale sapere che la domanda per richiedere il Bonus Bebè deve essere presentata entro 90 giorni dalla nascita del bambino o dalla data di ingresso del minore affidato o adottato nel nucleo familiare. Pertanto, a partire dal 10 aprile 2020, è possibile presentare una specifica domanda corredata dall’ISEE corrente sul sito ufficiale dell’INPS. Una volta arrivati a questo passaggio basterà cliccare sull’area “Tutti i servizi” e inserire le proprie credenziali al servizio “Assegno di natalità - Bonus Bebè”.
In caso contrario, si può presentare la domanda attraverso altri due canali:
In caso di gemelli, sarà doveroso presentare una domanda singola per ciascun bambino.
Al termine di queste operazioni, l’utente riceverà l’esito di accoglimento o rigetto della domanda accedendo nuovamente al servizio o tramite PEC se nella compilazione della domanda ha inserito il proprio indirizzo.
Come ti ho spiegato spiegato poc'anzi, il Bonus si ottiene presentando il proprio ISEE. Ed è proprio in base a quest’ultimo che percepirai una data somma di denaro ogni mese per un anno. Più precisamente, l’importo dell’assegno annuo è così modulato:
In caso di figli successivi al primo, nato o adottato tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2021, l’importo aumenta del 20%. Pertanto si avranno i seguenti importi:
L’importo verrà versato a partire dal mese successivo a quello in cui è stata effettuata la domanda. Inoltre, il pagamento mensile verrà effettuato direttamente dall’INPS al richiedente tramite bonifico domiciliato, accredito su conto bancario o postale, libretto postale o carta prepagata con Iban intestati al richiedente.
Con il Bonus puoi acquistare qualsiasi tipo di prodotto o servizio per il tuo bebè, così da non rinunciare alle stupende emozioni che si provano comprando il tuo primo CORREDINO.
Spero che questa breve spiegazione ti sia stata utile, Cara Mamma.
Non vedo l’ora di scriverti ancora per poter rispondere ad ogni tuo dubbio e perplessità, ma per il momento goditi questo meraviglioso ed incredibile viaggio che è la maternità.
A presto,
la tua Esperta di Spio
]]>La crosta lattea è un evento del tutto fisiologico ed è dovuto appunto l'accumulo di sebo a livello del cuoio capelluto del bambino.
In genere è associato alla presenza di ormoni materni all'interno del latte ma può manifestarsi anche se il bambino effettua un alimentazione con latte artificiale.
La crosta lattea tende quindi a risolversi spontaneamente.
Possiamo comunque aiutarci utilizzando in questo caso un prodotto specifico, come ad esempio uno shampoo bifasico.
Questo shampoo è costituito da due bustine:
Possiamo anche aiutarci con un pettinino per bambino senza andare a rimuovere la crosta
lattea dal cuoio capelluto, ma semplicemente l'eccesso di crosta lattea che si è andata a depositare sui capelli del bambino.
Se questo video ti è stato utile, condividilo con le donne in dolce attesa che conosci.
Diffondi informazione e tranquillità.
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Abbiamo selezionato per te le migliori coccole da bagno per il tuo bebè.
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]]>Cara Mamma,Ti ho mai raccontato della mia amica Roxy?Roxy è una bellissima gatta color zucca di sette anni. Vive come randagia e dorme nel cortile del condominio di mia nonna. Tutti amano Roxy, la coccolano e la viziano portandole sempre del cibo. In particolare c’è una signora che ama dipingere e spesso scende con il suo cavalletto, un foglio e la tavolozza dei colori per ritrarla in tutto il suo splendore.Qualche giorno fa ho fatto visita a mia nonna. Mentre aprivo il portone ho notato una ragazza sbirciare con terrore fuori dal portone. La sua paura era quella di incontrare il gatto per timore di contrarre la Toxoplasmosi perchè incinta.
La Toxoplasmosi è un’infezione. Essa si contrae attraverso un protozoo, dettoToxoplasma gondii, che colpisce in maniera particolare gli animali, dai mammiferi ai rettili e dai molluschi agli uccelli. Nel momento in cui contraggono la malattia gli animali, e in particolare i nostri amici pelosi, fungono da veicolo di trasmissione.Infatti il parassita può attaccare l’uomo nel momento in cui quest’ultimo entra incontatto con le feci del proprio animale o addirittura con il terreno stesso in cuil’animale ha defecato. Pertanto, se possiedi un gatto, è meglio che sia qualcun altro adargli da mangiare e pulire la lettiera o comunque fallo sempre indossando dei guanti.Un altro modo che può mettere a repentaglio la nostra salute è la cottura della carne.Per questo motivo ti consiglio sempre di cuocerla bene, soprattutto se sei incinta e di non assaggiarla mentre la stai cucinando. Inoltre ti suggerisco di lavare accuratamente anche la verdura o la frutta e alla fine detergerti le mani con il sapone.
QUALI SONO I SINTOMI E COSA COMPORTANO ?Purtroppo ti devo rivelare che non è sempre semplice distinguere i sintomi dellaToxoplasmosi.Partiamo dal presupposto che come ogni malattia ha il suo periodo di incubazione,pertanto la diagnosi non è immediata.Ad ogni modo, non appena avverti uno strano stato di stanchezza, mal di testa e mal digola, ingrossamento linfoghiandolare seguito da quell’orribile senso di “ossa rotte” einfiammazione della zona visiva dell’occhio, ti consiglio di contattare il tuo medico.Ovviamente sono sintomi che potrebbero essere scambiati con malattie generali, ma io penso sia sempre meglio prevenire.Sottovalutare questi sintomi in gravidanza, significa mettere a repentaglio la tua salute e quella del tuo bambino. La toxoplasmosi infatti riesce ad attraversare la placenta e infettare il feto, causando possibili malformazioni o addirittura a aborti spontanei causando la spiacevole perdita del bambino.COME COMBATTERE LA TOXOPLASMOSI?Il primo trimestre della gravidanza è quello meno a rischio anche se è sempre meglio non sottovalutare la malattia e i danni che potrebbe causare in questa fase. Questo infatti è il momento in cui gli organi del tuo bambino stanno prendendo forma. Il rischio di contagio aumenta nelle settimane successive, in particolare nell’ultimo trimestre. Però essendo il bambino ben formato l’entità dei danni è minore.Per stare più tranquilla ti suggerisco di effettuare un test di screening in qualsiasi ospedale. Questo banale prelievo del sangue permette di rilevare la presenza della malattia nel sangue e il stato di avanzamento.Se il tuo test dovesse risultare positivo rimani calma e tira un sospiro di sollievo.Sollievo, sì! Fortunatamente esistono diversi antibiotici contro la Toxoplasmosiche prevengono l’infezione del tuo bambino e non intaccano la sua salute.A questo punto abbiamo capito che la Toxoplasmosi non è una malattia dasottovalutare.Quello che voglio suggerirti quindi è di prestare sempre molta attenzione. Allontanare i gatti o evitarli non aiuta a prevenire questa malattia. E’ sicuramente meglio adottare comportamenti di prevenzione e maggiore sicurezza su più fronti.A prestoL’esperta di Spio
]]>Come madre, vorrai assicurarti di essere armato con tutti gli strumenti necessari per prendersi cura del tuo piccolo fascio di gioia. Dato che stai facendo una piccola doccia, ora è il momento di fare il tuo registro del bambino. Ecco i nostri 10 migliori regali per la baby shower:
E voi, avete altri consigli da darci per organizzare una perfetta baby shower? Fatecelo sapere qui nei commenti!
]]>Ciao mamma! L'attesa sta per finire, e anche se l'autunno è stato mite, immagino tu sia qui perché ti stai preoccupando per il tuo bimbo. Nessuna mamma vorrebbe che il proprio piccolo prendesse freddo, e tutte si attrezzano per tempo comprando un corredino che sia adatto alla stagione incombente. Quindi non temere, ora ti spiegherò tutto quello che ti occorre per avere un corredino invernale a prova di freddo!
Innanzitutto, è importante avere nel proprio corredino invernale delle lenzuola e delle copertine molto calde, perché queste sono le prime cose che proteggeranno il tuo bambino dal freddo. Per la culla invece è sempre bene avere con sé mini-piumini e copri materassino per uscire insieme al tuo piccolo senza aver paura di incorrere in qualche malanno, anche se ricorda che quando fa troppo freddo è sempre meglio restare a casa. I materiali più indicati per questo periodo sono, ad ogni modo, il caldo cotone, il pile e la ciniglia, facendo sempre attenzione a non tenere la pelle del neonato direttamente a contatto con i materiali sintetici a meno che questi non siano fatti appositamente per loro e consentano alla pelle di evitare le irritazioni e traspirare.
Nel corredino per neonati non possono mancare i body in caldo cotone. Per i primi tempi sono molto pratici i body con apertura sul davanti per facilitare il cambio ed aiutare così anche le mamme. Le ghettine (capi simili alle calze studiati appositamente per i neonati) si abbinano facilmente con i body mentre per quanto riguarda le scarpine ricorda che i neonati all’inizio non hanno bisogno di camminare, quindi non necessitano di scarpe vere e proprie ma di qualcosa che copra i piedini e li tenga caldi e protetti.
Il corredo neonato innanzitutto deve essere ricco di bavaglini. Questa è una regola universale, bisogna averne tanti per tutte le stagioni per non farsi trovare impreparate! I bambini infatti, specie quelli che soffrono di rigurgiti, avranno bisogno di cambiarsi più spesso. Che abbiano decorazioni simpatiche o i nomi dei giorni della settimana ed altre scritte per distinguerli l’uno dall’altro, sono utilissimi per proteggere i vestitini dalle macchie dei rigurgiti e quelle del cibo ingurgitato dai bimbi, specie durante lo svezzamento. Esistono in commercio anche diversi bavaglini usa e getta che puoi portare con te quando esci per non farti mai cogliere impreparata!
Per un corredino invernale che non ti lasci mai impreparata ti suggerisco di seguire questa lista:
Se invece sei amante del fai da te, esistono anche tante idee sul corredino fatto a mano, sempre più di moda ultimamente tra le mamme. Infatti in giro per il web troverai una grande varietà di modelli per realizzare il corredino scegliendo quello che più ti piace! Che sia colorato, a tinta unita o di un materiale particolare, potrai scegliere quello che più ti piace con un solo click
Mi raccomando, poni particolare attenzione alla lana ed il filato che sceglierai per la realizzazione dell’abito del vostro bebè. Se compri degli abiti, assicurati che si tratti sempre di elementi di buona qualità e siano sempre morbidi. Fate anche attenzione alle spese! Non sempre i capi più costosi sono sempre quelli qualitativamente migliori. Bisogna cercare l’ottimo rapporto qualità/prezzo.
il pile ha origini piuttosto recenti: nasce, infatti, in America verso le fine degli anni ’70.
Le caratteristiche termiche di questa fibra sono alla base del suo successo. Il pile è leggero ma anche altamente traspirante ma soprattutto tiene caldo come la lana ma si asciuga molto più rapidamente ed è addirittura più termoisolante. Inoltre non si restringe, si lava in lavatrice, è antipiega, non si stira e brucia senza prendere fuoco. Insomma, la sicurezza è la parola d’ordine di questo tessuto!
Istruzioni per l’uso: il pile si può lavare a 30 o 40°C, centrifugato a bassi giri ed evitando l’uso dell’ammorbidente. Non bisogna però usare candeggina o prodotti a base di cloro e non si deve stirare. L’asciugatrice è meglio non utilizzarla, eventualmente solo a basse temperature.
Inoltre, il pile ha un basso impatto sull’ambiente e può essere anche riciclato se vengono rispettati gli standard stabiliti dalla UE. Le caratteristiche tecniche della fibra riciclata rimangono le stesse dell’originale, ma si calcola che i risparmi ambientali siano davvero considerevoli.
La ciniglia può essere sia un filato ce un tessuto realizzato con suddetto filato. Il nome viene dal francese chenille, che significa “bruco”. Nasce negli anni ’30 ma ha iniziato a diventar popolare negli anni ’70. Si tratta di un tessuto molto morbido e caldo che è perfetto anche per i bimbi più piccoli, mantenendoli caldi e protetti.
Cerchi tutine in ciniglia per il tuo bambino? Le trovi a questo link
Ha gli stessi vantaggi della lana e si ottiene grazie ad una tessitura più fitta del filo di cotone su una macchina a doppia frontura. In questo macchinario, dei cilindri creano una smerigliatura (o garzatura, dalla quale vien fuori il termine “cotone garzato”) che crea delle microcamere che generano l’effetto dato dal caldo cotone, dando vita ad un cuscinetto che mantiene il calore della pelle.
]]>Mamma sei pronta a dire arrivederci alla tua borsetta? Lo so, non è facile, ma sono sicura che guardando la tua borsa cambio pratica ed extra large ti renderai conto che lo stai facendo per un buon motivo. E allora che ne dici di lasciare che ti dica due parole su come organizzare al meglio la tua borsa cambio?
Con l’arrivo del tuo bimbo le cose da portare sono tante, e in questi casi niente è più utile di una pratica guida su cosa portare con sé ogni qualvolta non si è a casa.
Come scegliere le borse cambio neonato?
Ogni borsa cambio è diversa, ma ci sono dei requisiti basati su esigenze che vanno assolutamente presi in considerazione.
La borsa cambio dovrebbe essere:
Ti consiglio di visitare la pagina bagnetto e cambio, dove potrai trovare tutto il necessario per il cambio del tuo piccolo, dentro e fuori casa.
Troverai anche vari modelli di borse cambio che soddisfano tutti i requisiti.
Borsa per neonati: le 10 cose da non dimenticare
Scelta la borsa adatta alle tue esigenze, ora non resta che decidere come riempirla! Tutto ciò di cui hai bisogno è già presente nel corredino (clicca qui) del tuo piccolo.
Spesso si fa l’errore di portare con sé troppe cose, dimenticando il necessario.
Ecco le 10 cose che non potrai dimenticare:
Per concludere ti consiglio di utilizzare un ”sacco nascita/cambio (Clicca Qui)“, in cui inserire tutto il necessario per un solo cambio, estraendo l’occorrente in un solo gesto ed evitando la caccia al tesoro.
Il sacco cambio dovrebbe contenere:
Dott.ssa Maria Giovanna Zelante
]]>Prima che il tuo piccolo inizi a parlare, dovresti insegnargli le buone maniere. Questo può essere qualsiasi cosa, dalle azioni alle frasi. Ripeti le basi come “per favore”, “grazie” e “prego”. Insegna a tuo figlio a pronunciare queste frasi e al momento opportuno, come quando gli dai qualcosa o viceversa. Sii coerente, e presto il tuo bambino prenderà spunto verbali e fisici. Certo, è normale che da neonato un bambino non riesca a controllarsi, che magari urli, sputi e scalci senza rendersene conto… ma già quando i nostri bambini avranno un 3-4 anni, diventerà già molto meno accettabile che un bambino inizi a giocare col cibo scaraventandolo ovunque e magari sporcando irrimediabilmente la nuova maglietta per bambino o il nuovo bellissimo e coloratissimo vestitino da bambina che avete appena comprato.
Quando tuo figlio diventa un po’ più grande, le sue azioni potrebbero cambiare. Non è che tuo figlio stia cercando di essere scortese o inappropriato di proposito, è solo che lui o lei non sanno fare meglio. Tratta ogni situazione come una potenziale lezione. Spiega perché non è educato masticare con la bocca aperta o colpire un fratello. Più spieghi la tua spiegazione, più sarà facile per tuo figlio imparare la differenza tra la cosa giusta e la cosa sbagliata da fare.
Come genitore, sei la persona più influente nella vita di tuo figlio. Le probabilità sono alte che il tuo piccolo imiti le tue azioni, le tue maniere ed il tuo linguaggio. Quindi è incredibilmente importante che tu metta in atto le migliori maniere possibili. I tuoi piccoli modelleranno il loro comportamento esattamente come il tuo, quindi assicurati di essere educato anche tu.
Da adulto, sai quali sono le buone maniere ed il bon ton, ma quando si tratta di spiegarlo ai bambini, non è sempre facile. Ecco alcune cose che dovresti dire a tuo figlio quando si tratta di insegnargli le buone maniere:
Quando si tratta di maniere, aderire al comportamento del bambino. Se stanno facendo qualcosa di scortese, usalo come un’opportunità per spiegare come la loro a
]]>Ecco alcuni metodi di cui potresti non aver mai sentito parlare.
Il telefono, la TV e il computer emettono una luce blu che ricorda la luce del giorno e più il bambino lo guarda, più il suo corpo risponderà come se fosse di giorno. Alcuni tablet e smartphone dispongono di app che filtrano le luci blu ed i computer possono essere dotati di uno schermo che fa la stessa cosa. Assicurarsi inoltre che le luci notturne abbiano una luce rossa, non verde, bianca o blu.
Dormire con un abito che lo costringa nei movimenti oppure degli elastici che gli irritano la pelle potrebbe rendere il momento della nanna per il tuo bambino ancora più duro e difficile del previsto. Ma come possiamo rendere il momento della nanna più dolce per il nostro bimbo? Assicurati che lui o lei abbiano una tutina per neonato o tutina per neonata comoda e calda nella quale poter dormire tranquilli.
“Perché pensi che i pipistrelli si radunino nelle caverne per il loro sonno diurno?” chiedono gli esperti. Se il bambino sta per addormentarsi prima che scenda la notte e con sé il buio, potrebbe non secernere gli ormoni che gli dicono che è ora di dormire. Prova ad affievolire le luci per un’ora intera prima di andare a dormire, e usa pesanti tende oscuranti una volta entrati nella stanza. Alcuni esperti suggeriscono addirittura di indossare occhiali da sole quando si avvicina la buonanotte … se riesci a farglieli indossare.
Il buon sonno non è solo per quanto tempo sei a dormire. Riguarda anche i tuoi ritmi circadiani, l’orologio interno che dice al tuo corpo quando è il momento di alzarsi e il tempo di riposare. Un modo per resettare l’orologio è alzarsi con la luce del giorno e esporre il bambino alla luce del sole il prima possibile. Cattive notizie per quelli di noi che muoiono dal sonno e non si svegliano prima delle 11…
Mentre a nessuno piace andare a letto affamati, gli scienziati del sonno mettono anche in guardia dal mangiare un pasto abbondante pochi minuti prima del sonno. Invece, suggeriscono di mangiare un pasto regolare diverse ore prima di andare a letto e poi di integrare con uno spuntino leggero proprio prima della fine della giornata. Non dimenticare di lavarsi i denti dopo, ovviamente.
Molti di noi hanno sentito dire che è meglio dormire in una stanza fresca, ma non sappiamo necessariamente perché. Il tuo corpo sa che è ora di dormire quando la temperatura inizia a scendere, allo stesso modo in cui sa che l’ora di andare a letto viene con il tramonto. Rendere la stanza di tuo figlio più fresca di 25° aiuta a segnalare che sta arrivando l’ora di andare a letto e può aiutare un corpo a liberare la melatonina. Ci sono persino cuscini auto-raffreddanti che possono aiutarti a rimanere fresco e assonnato per tutta la notte.
Per quanto si possa desiderare di riporre i giocattoli di tuo figlio nei cassetti vicino al loro letto, potrebbe essere fonte di distrazione. Se il tuo bambino ha problemi a dormire, rendi la sua stanza una struttura monouso, solo per riposare. Puoi perfino leggere storie sul divano e poi entrare di nascosto in quella stanza fredda, buia e simile a una caverna, solo per dormire un po’.
Uno scienziato del sonno avvolge un asciugamano intorno alla testa ogni notte. Non appena il suo viso tocca quel tessuto di spugna, il suo corpo sa che è ora di dormire. Il tuo rituale del sonno può includere l’ascolto di un particolare brano musicale o l’inalazione di un profumo aromatico, qualsiasi cosa che il corpo di un bambino possa riconoscere come ultima cosa prima di andare a letto.
Spesso i bambini resistono all’ora di andare a letto, o si svegliano più spesso, se i loro genitori sono in giro; potrebbero comportarsi male a casa, ma essere dolci e tranquilli a scuola, con la nonna o con la babysitter. Se hai le risorse necessarie, trascorri fino a una settimana in cui qualcun altro fa l’ora di andare a letto, per aiutare i bambini a stabilire una nuova routine.
]]>Se sei sopraffatto dalle opzioni, considera i gusti del tuo bambino. Il tuo piccolo ama gli animali? Puoi organizzare una festa divertente in giro! Che dire degli animali dello zoo, delle fiabe o dei veicoli da costruzione? Scegli il tema della festa ed aiutati nel creare decorazioni che si adattino ai gusti del tuo bambino. E molte feste per bambini sono basate su personaggi televisivi e film per bambini, se vuoi seguire questa strada.
Una volta che hai preso in considerazione il tema della festa del tuo bimbo, scegli se vuoi farla a casa oppure altrove, magari in un locale adibito appositamente alle feste per bambini, con un bel servizio di animazione!
Va’ su un sito di inviti online per creare un rapido annuncio di festa. Ci sono una tonnellata tra cui scegliere in giro per il web, quindi fai clic su di essi per trovare un design che funzioni con il tema della tua festa. O potresti semplicemente creare un evento su Facebook e invitare gli ospiti in quel modo. O ancora, se sai un po’ smanettare con Photoshop, potrai farlo tu in prima persona!
Il giorno del suo compleanno il tuo bimbo potrebbe avere bisogno di un vestito nuovo. D’altronde, i 2,3 o 4 anni si compiono una sola volta! Quindi perché non optare per un bel vestito da bambina nuovo per la tua piccola oppure un bel nuovo paio di pantaloni per bambino per il tuo amore? Così faranno un bel figurone!
Non farti intimidire dalle idee per il cibo per bambini che vedi su Pinterest. Il trucco è davvero di mantenerlo così semplice come vuoi che sia, perché ai bambini non importa quanto tempo hai dedicato a intagliare fette di anguria per assomigliare ai robot. A loro importa solo se è sulla lista di cibi che a loro piace!
A seconda del momento della festa, potrebbe non essere necessario offrire molto di più dei finger food come frutta e verdura, salatini o prosciutto, formaggio e crackers. Mirare agli alimenti nella fascia più sana dello spettro per far mantenere alta l’energia è una buona mossa: la vagonata di zuccheri arriva con la torta, giusto? Aggiungi alcuni panini o ordina una pizza se stai tenendo la festa durante l’ora di pranzo o cena. Metti fuori delle scatole di acqua e succo e sei bravo! (Certo, potresti anche voler fornire alcuni cibi e bevande per gli adulti, ma in tal caso sarà più facile sapere cosa piace ai grandi).
Puoi diventare creativo come vuoi qui! Se stai andando con una festa a tema di personaggi dei film o dei videogiochi, puoi facilmente trovare decorazioni che li raffigurino in qualsiasi negozio di feste o online. I palloncini sono facili e sempre un successo per i più piccini (fanno anche un favore economico per le feste). Collega facilmente il tuo cibo al tema della festa attraverso il colore o il design dei piatti e dei tovaglioli di carta.
Questo componente è la chiave per una buona festa di compleanno per bambini, penso. Devi dare a quei piccoli qualcosa da fare o inizieranno a distruggere il tuo locale! Di nuovo, torna al tuo tema e considera ciò che funziona.
Potresti scatenarti qui, e provare a dare un’occhiata alle attività all’aria aperta da fare con i bambini. Qualsiasi cosa tu faccia, non renderla troppo complicata – dopotutto questi sono i più piccoli – o fare qualsiasi cosa che possa includere una lunga attesa (come la pittura del viso o gli animali del pallone). I bambini sono notoriamente piccole cose impazienti!
Rosa, 37 anni e mamma di Luciano, ci scrive:
“Quando mio figlio ha compiuto quattro anni, abbiamo organizzato una festa a tema edilizio e creato una serie di stazioni di costruzione, dalle creazioni con la plastilina al “costruire” una casa (decorando davvero una scatola di cartone) per vestirsi come un operaio edile usando elmetti di plastica e grembiuli da operaio. I bambini si sono divertiti tantissimo! Un amico ha organizzato un divertente “tea party” per la sua bambina. Le attività includevano vestirsi in abiti da gioco stravaganti, creare collane e poi avere “tè” (solo limonata in questo caso) e biscotti.”
Opta per sapori semplici (qualcosa che tuo figlio ama naturalmente) e continua a servire piccole fette, in quanto i bambini piccoli non mangiano così tanto! I mini cupcakes hanno solitamente le giuste dimensioni sia per i più piccoli che per gli adulti. Impazzisci con le decorazioni della torta: il bambino medio adora i confettini, le decorazioni in ostia e un sacco di glassa! Un’attività divertente invita i bambini a decorare cupcakes senza glassa con l’aiuto dei loro genitori. Ciotole di granelli, mini M & Ms e vermi gommosi sono ottime opzioni per accumulare cose su quei cumuli di glassa.
Portachiavi, pupazzetti e tanto altro… lascia un ricordino della festa al tuo bambino ed i suoi amichetti! Così manterranno sempre un bel ricordo di quella giornata!
Questo è tutto per il tuo tutorial di base per la pianificazione di feste per bambini. Non dimenticare di fare un sacco di foto! Mirare per uno con tutti gli ospiti insieme, se puoi. Buona fortuna e buon divertimento!
]]>Sia che tu voglia iniziare a dormire tranquilla e sia che tu abbia un bambino che si rifiuta semplicemente di dormire nel suo letto, potrebbe essere il momento di prendere provvedimenti drastici.
Ecco alcuni semplici consigli per incoraggiare come far dormire il bambino nel proprio letto:
Sì, può essere straziante mettere un bambino o una bambina che ulula nel suo letto. Ma, a lungo termine, è il meglio che puoi fare per il tuo bambino. Quindi, non aspettare che tuo figlio sia un po’ più grande. Prima inizi, meglio sarà (ma non troppo presto, ovviamente).
Lavorare su un programma e attenersi ad esso è la scelta giusta da fare. Una volta che il tuo bambino dorme nel suo letto, non lasciarlo strisciare di nuovo verso il tuo letto. Non importa quanto sia allettante per lui o per te. Iniziare presto è il miglior consiglio su come far dormire il bambino nel proprio letto.
Parole dure e rimproveri non funzionano quando si tratta di bambini e dormire. Usa invece parole positive. “Non è sorprendente che tu possa dormire nel tuo bellissimo letto ora che sei un ragazzo così grande?” è meglio di “sei troppo vecchio per dormire con mamma“. Ecco un suggerimento interessante su come far dormire i bambini nel proprio letto.
Un buon incentivo per far venire al tuo piccolo voglia di dormire da solo nel suo letto è comprargli un bel pigiamino e delle lenzuola nuove coordinate, che gli daranno quel senso di “esclusività” che i bambini adorano ed il suo letto sarà un po’ una sorta di “castello” dove lui diventerà il piccolo re (o regina)! Potete trovarne di tantissimi tipi anche nei reparti di sanitaria e puericultura!
Se tuo figlio non riesce ad addormentarsi senza di te in giro, insegnagli lentamente a mettersi a dormire. Se ha bisogno che tu stia con lui per addormentarsi, prova invece a sederti sul suo letto. Spostati lentamente su una sedia e poi allontanati gradualmente dalla stanza completamente. Potrebbero essere necessari alcuni giorni (o settimane) ma alla fine funzionerà.
Per tuo figlio, dormire da solo è un grande passo. Non affrettarti. Fai piccoli passi. Potrebbero volerci delle settimane, ma se gli dai fretta, i tuoi tentativi hanno maggiori probabilità di fallire.
No significa no, anche alle 2 del mattino! Quindi, se tuo figlio vaga nella tua stanza e chiede di dormire con te, dì di no. Riportalo nella sua stanza e aiutalo a riaddormentarsi.
“Quindi vuoi che dorma da solo? E per quale motivo? “Ecco cosa sta passando per la mente di tuo figlio! Quindi fai in modo che tutto il “sonno nel tuo letto” sia un grosso problema. Offri incentivi come adesivi, piccoli giocattoli, un pasto preferito – qualsiasi cosa per indurlo a dormire da solo!
Non aspettarti che tuo figlio sappia che è tempo per lui di passare al suo letto. Parlagli di ciò. E non scegliere l’ora di andare a letto per negoziare! Fagli sapere cosa sta arrivando in anticipo. Anche lui ha bisogno di prepararsi! Fare in modo che il bambino dorma nel proprio letto può essere fatto con una comunicazione soft.
Per il tuo bambino, il letto è un posto spaventoso, strano. Sì, lo spaventa. Quando ti parla del mostro nella sua stanza, ascoltalo. Non sminuire le sue paure. Invece offri distrazioni come suonare il suo CD preferito, una coperta per proteggerlo di notte o un libro.
La maggior parte dei bambini non vede l’ora di andare a letto per la loro quota giornaliera di amore ogni giorno. Quindi, coccolarlo, abbracciarlo, riempirlo di baci è necessario – fai tutto il possibile per far sentire il tuo bambino amato e protetto per tutto il giorno. In questo modo non mancherà le coccole prima di coricarsi.
Può essere allettante tenere aperta la porta della stanza di tuo figlio, nella speranza di offrirgli un supporto emotivo, ma è una ricetta sicura per il disastro! Chiudi la porta. Tutti i rumori, le luci e le ombre possono tenere sveglio il tuo piccolo fino a tardi.
Se hai un cane o un gatto, puoi incoraggiarli a dormire con tuo figlio. Se non hai un animale domestico, considera di prenderne uno. Anche un pesce rosso farebbe la sua parte! Basta dare a tuo figlio una compagnia mentre impara a dormire da solo.
Con questi semplici consigli, ora puoi incoraggiare tuo figlio a fare il primo passo verso l’indipendenza. Potrebbe piangere e fare i capricci ora, ma negli anni a venire, ti ringrazierà!
Non preoccuparti! Dormire nel suo letto non spaventerà il tuo bambino per tutta la vita. Ma potrebbe renderlo una persona forte e indipendente. Quindi, inizia ad insegnarglielo oggi!
]]>Dopo sei mesi di crescita esplosiva, i bambini iniziano a rallentare nel settimo mese. Un po’ meno di un chilo e solo uno o due centimetri di lunghezza, per questo mese. Niente panico per i vestiti dunque, perché probabilmente i suoi completini per neonato o body per neonata funzioneranno ancora. Nel primo semestre di vita, il tuo bambino non crescerà mai più così rapidamente. Ma continuerà a crescere, tranquille (o purtroppo?)!
Nei prossimi giorni e settimane, il tuo bambino perfezionerà l’arte di sedersi senza supporto. Ciò significa mantenere una testa ferma e una schiena dritta per l’equilibrio e usare le braccia per il supporto laterale per evitare di cadere. È un lavoro duro!
Tra ora e nove mesi, i bambini lavorano sulla loro presa a tenaglia usando i pollici e l’indice. Guadagna questa abilità gradualmente mentre perfezionano il loro attuale modo di raccogliere piccoli oggetti premendo tutte le dita contro il pollice. Il tuo bambino sta anche migliorando la capacità di trasferire oggetti da una mano all’altra, e potrebbe anche essere in grado di tenere un giocattolo in ogni mano. Se non ha già iniziato a battere i giocattoli contro altre superfici, aspetta, è in arrivo!
Circa sette mesi, i bambini spesso iniziano a mostrare una certa timidezza nei confronti degli estranei, mentre diventano consapevoli di chi è familiare e chi no. Il tuo bambino potrebbe diventare appiccicoso e riluttante a lasciarti andare. L’ansia di separazione raggiunge un picco tra i 10 ed i 18 mesi, ma la timidezza nei confronti degli estranei può durare per anni, a seconda del temperamento del bambino.
Ascolta attentamente le chiacchiere del tuo bambino questo mese. Con pause tra “frasi” e finali di stringhe di suoni con un tono ascendente, come facciamo con le domande, il tuo bambino sta praticando gli schemi del discorso che sta imparando dall’ascolto. Per aiutare la comprensione del bambino su come funziona la comunicazione, impegnarsi in conversazioni avanti e indietro con il tuo bambino. È sempre più in grado di capire cosa stai dicendo con il tono e l’inflessione nella tua voce.
A proposito di quel balbettio: questo mese sentirai alcuni suoni consonanti che si uniscono ai suoni vocalici. I bambini scoprono spesso uno o due alla volta, come bababa o gagaga, e poi li ripetono. I bambini lavorano per dominare una cosa prima di andare avanti e adorano fare pratica!
Noterai che il bambino sperimenta i limiti, sentendosi al contempo sicuro e cauto mentre esplora il mondo. Supporta questa crescita fornendo un ambiente sicuro e dando elogi calorosi e stabilendo limiti rigidi e delicati. Anche il tuo bambino sta avendo molta esperienza nell’esprimere emozioni attraverso risate, lacrime, lamenti, strilli ecc.
]]>Nel caso ci fosse qualche dubbio, il tuo bambino non è più un neonato: la maggior parte di quei riflessi involontari si sono sbiaditi e sono stati sostituiti con movimenti intenzionali e intenzionali, i segni di un sistema nervoso in via di maturazione
Questi sono giorni e settimane di rapidi cambiamenti per la mobilità del tuo bambino. In breve tempo, il tuo piccolo potrebbe passare dalla padronanza di seduti senza supporto fino a scattare, gattonare e navigare. Probabilmente noterai che il tuo bambino fa tutto il possibile per sviluppare queste abilità, tra cui rotolare, torcere, accovacciarsi e dondolare avanti e indietro sulle ginocchia in previsione di andare avanti.
Da otto mesi, la maggior parte dei bambini è abbastanza abile nel sedersi senza supporto. Fiduciosi nel loro equilibrio, molti iniziano a cercare giocattoli e altri oggetti desiderati da questa posizione seduta. I movimenti aiutano a costruire la forza del cuore del bambino, che è essenziale per stare in piedi e camminare. L’equilibrio del busto superiore aiuta qualcos’altro: la coordinazione dei movimenti simultanei di braccia e mani. Con la maggior parte dei bambini in grado di tenere un giocattolo in ogni mano, è solo una questione di tempo prima di iniziare a batterli insieme.
Sebbene il bambino stia ancora usando un movimento di rastrellamento per raccogliere un oggetto desiderato, continua a lavorare sulla presa a tenaglia, il che significa usare il pollice e l’indice per raccogliere piccoli oggetti. Di solito ci vogliono bambini fino al loro primo compleanno per padroneggiare questa mossa. Negli altri sviluppi, i bambini di otto mesi stanno imparando a lasciare andare le cose a loro piacimento, che a loro piace praticare lasciando cadere e lanciare le cose ripetute.
Quando il pensiero del tuo bambino diventa più complesso, inizia a mostrare preferenze, simpatie e antipatie. I bambini di questa età stanno iniziando a capire la parola no (anche se non vi aderiscono), una dimostrazione della loro crescente capacità di attribuire significato a suoni e gesti. Molti si rianimano al suono del loro nome; sanno che esiste un’associazione tra quella parola, loro stessi e te. Circa la metà dei bambini di otto mesi fa un cenno di addio.
Quando inizia la loro comprensione della permanenza dell’oggetto, molti bambini iniziano a provare ansia da separazione. Questo può accadere anche quando fai qualcosa di piccolo come un passo fuori dalla stanza – il tuo bambino ora capisce che tu esisti ancora e che ti vuole vicino. Può essere un momento difficile per il tuo bambino, che è combattuto tra il desiderio di diventare indipendente e il desiderio di stare con te. Aiuta il tuo bambino a trovare un equilibrio incoraggiandolo a esplorare in posti sicuri rimanendo vicino.
Ormai il tuo bambino potrebbe essere un chiacchierone molto abile, abile nel fare non solo singoli suoni ma anche sillabe combinate come bah-dah. Come gli adulti, alcuni bambini sono più chiacchieroni di altri. Coinvolgi i bambini tranquilli nella conversazione proprio come faresti con un bambino chiacchierone. Tutti ascoltano e assorbono parole e informazioni come piccole spugne.
La vista dei bambini ha una chiarezza notevole a questa età riuscendo ad avere un’abilità di focalizzazione abbastanza alta da riconoscere le persone dall’altra parte della stanza. Man mano che la percezione della profondità continua a migliorare, i bambini migliorano nel valutare con precisione le distanze quando raggiungono le cose.
Quando il bambino diventa più abile con destrezza e coordinazione occhio-mano, ama utilizzare queste nuove abilità. I giocattoli con tag, maniglie e parti rimovibili di grandi dimensioni offrono soddisfazione ai bambini che sono impegnati ad esplorare il mondo e capire come funziona.
]]>I bambini sono costantemente curiosi, fanno domande e esplorano il mondo che li circonda. I genitori possono avere quindi tante nuove idee per aiutare i loro piccoli a crescere attraverso l’attività del gioco in questa fase della loro crescita. La buona notizia? Quasi tutto può diventare un’avventura divertente. Ecco 8 attività semplici e divertenti per genitori e bambini in età prescolare da fare insieme!
Anticamente era conosciuto come “latte sporco”, questo perché il suo aspetto è del tutto diverso da quello della montata lattea: appare giallognolo, denso e scarso e si riteneva fosse nocivo per il neonato, e quindi, alle mamme veniva impedito di allattare per circa una settimana finché non subentrava la montata lattea.
Nei secoli l’opinione riguardo il colostro è del tutto cambiata, anzi al contrario, si ritiene fosse il latte più importante da donare al proprio bambino.
Ma ti sei mai chiesta perché? Esso appare scarso poiché la quantità d’acqua al suo interno è minima e quindi, è molto concentrato di nutrienti. E’ un latte molto leggero con un alto potere lassativo: aiuta a svuotare con facilità l’intestino del tuo bambino e a liberarlo dai residui di meconio contenenti gli scarti dell’emoglobina, responsabili dell’ittero neonatale.
Il colostro è ricco di proteine, sali minerali , anticorpi ed è povero di grassi. Durante la gravidanza la placenta ha prodotto anticorpi di tipo IgM, mentre all’interno del colostro si ritrovano quantità di anticorpi IgA in grado di rivestire il tratto gastrointestinale del neonato e di proteggerlo dall’attacco di numerosi batteri responsabili di infezioni intestinali. La mucosa intestinale nei primi giorni di vita è molto permeabile, e le IgA con facilità avvolgono l’intestino creando un “effetto scudo” di protezione.
Sono presenti al suo interno anche fattori di crescita delle cellule del sangue, probiotici intestinali, magnesio, rame e zinco utili ad un corretto sviluppo del sistema immunitario e celebrale.
Puoi iniziare ad attaccare il tuo bambino al seno già nelle prime ore di vita, soprattutto entro le prime due ore del post-parto.
Il colostro funge da “tappo” per la discesa della montata lattea, quindi richiede costanza e pazienza da parte tua sin da subito. Tutte le donne producono colostro, latte e quindi sono in grado di allattare.
Nonostante il colostro sia poco abbondante, bastano poche gocce assunte ad ogni poppata per saziare il tuo bambino e per trasmettergli la giusta quantità di sostante nutritive contenute al suo interno.
Capirai che il tuo bambino starà succhiando bene, quando noterai a livello del tuo utero i morsi uterini, ovvero delle piccole contrazioni stimolate dall’inizio dell’allattamento. Controlla bene che il tuo bambino sia attaccato al seno in modo corretto impedendo l’insorgenza delle fastidiose ragadi.
Avendo un alto potere lassativo, dopo ogni poppata il tuo bambino sporcherà un pannolino ; non ti far suggestionare dal calo fisiologico del suo peso: come ricorda la parola stessa, è fisiologico, fa parte della normalità e non è collegato con l’allattamento.
Per stimolare al meglio la mammella alla produzione della montata lattea impedendo gli ingorghi mammari, sarebbe buona cosa che il tuo bambino assumesse colostro almeno 8-12 volte nell’arco di 24 ore.
L’odore e il sapore del colostro per il tuo bambino è molto simile a quello del liquido amniotico e delle sostanze contenute al suo interno: quando inizierà a succhiare, non si sentirà smarrito, si sentirà a casa protetto e al sicuro.
Puoi iniziare ad allattare già nei primi attimi dopo la nascita con lo skin to skin: il tuo petto nudo, il calore della tua pelle, il battito del tuo cuore a stretto contatto con il tuo bambino avvolto da un telo caldo e asciutto, aiutano a rendere già inimitabile il vostro legame e tuo figlio di sentirà al sicuro tra le tue braccia.
L’allattamento già dai primi istanti ti farà sentire indispensabile. Sarai tu in prima persona a produrre costantemente ciò che gli consentirà di crescere in salute e il vostro legame sarà ancor di più speciale.
Se noti nelle ultime settimane di gravidanza la perdita di piccole quantità di colostro, utilizza quelle piccole goccioline come lubrificante per il tuo capezzolo spalmandolo su tutta la sua superficie.
Non abbandonare la pratica quotidiana del massaggio al seno utilizzando il tuo olio di mandorle preferito, non trascurando ovviamente il massaggio al resto del corpo.
Se noti che le perdite di colostro sono abbondanti durante la gravidanza e possono crearti disagio, inizia già ad utilizzare i dischetti per l’allattamento impedendo che i tuoi indumenti si bagnino.
Per assecondare i cambiamenti della tua mammella, è preferibile utilizzare un reggiseno per l’allattamento già durante la gravidanza, molto più comodo e sensibile per la forma del tuo seno. Se hai difficoltà a svuotare il tuo seno durante la poppata, puoi aiutarti con delle borse d’acqua calda prima del suo inizio, oppure utilizzando una tiralatte manuale o elettrica. Essendo il colostro un latte di facile digestione, il tuo bambino dopo ogni poppata farà i suoi bisogni fisiologici, quindi munisciti della giusta quantità di pannolini ed indumenti per tutti i cambi della giornata.
Se non c’è stato un attacco corretto (scopri di più, clicca qui), il tuo bambino non andrà a mettere in bocca l’areola mammaria ma schiaccerà solo il capezzolo contro il palato duro, la parte iniziale della bocca; questo provocherà delle lesioni e ti porterà:
– Dolore
– Sangue
– Stanchezza
– Irritabilità
Non è vero che allattare è doloroso. Se non all’inizio, durante le prime poppate, quando il tuo bambino deve stirare il tessuto della mammella e modellarlo all’interno della sua bocca.
Dopo questi primi fastidi, ad all’allattamento avviato, la comparsa di dolore deve farti pensare che qualcosa non sta andando per il verso giusto.
Nel caso in cui la ragade sia dovuta ad una conformazione diversa della lingua del tuo bambino, come ad esempio potrebbe essere un frenulo corto, questo non gli permetterà di attaccarsi bene, e dovrai rivolgerti ad un operatore esperto, che taglierà quel cordoncino e farà in modo che potrete tornare ad allattare serenamente.
Non ti preoccupare è una pratica semplice e sicura.
La prima cosa da fare sarà sicuramente correggere l’attacco al seno durante la poppata.
Mettetevi comodi, pancia contro pancia, col suo nasino verso il capezzolo. Se usi un cuscino fai in modo che sostenga le tue braccia, e che il piccolo si senta cullato.
Dovrà essere lui a cercare il seno, tirare indietro la testa e aprire bene la bocca per prenderlo, e non tu che dovrai metterglielo in bocca.
Per far guarire le ragadi hai bisogno solo del tuo latte (ricco di sostanze nutritive, curative e di anticorpi) e di una buona igiene. Puoi spremere il seno e ricoprire il capezzolo con delle gocce del tuo latte, prima e dopo la poppata.
L’ideale sarebbe lasciare respirare il seno e mantenerlo asciutto. Come accade per ogni ferita, questo aiuta la cicatrizzazione e la guarigione.
Sei stanca, ferita. La soluzione migliore sembrerebbe questa. Così tu ed il tuo seno potrete riposare. Sembrerebbe ma non lo è. Quello di cui hai bisogno ora è chiedere aiuto, che sia di tuo marito, di un amico, di un parente o di un’ostetrica.
Allattare non è affatto semplice, potrebbe sembrarti impossibile ora che hai trovato qualche intoppo per la strada, ma il segreto sta nella pazienza e nella voglia di continuare a nutrire il tuo cucciolo, con una linfa che gli sta dando non solo energia ora, ma una protezione per la vita intera.
Ci vorrà del tempo e tanta pazienza ma potrete di nuovo vivere con dolcezza questo momento magico solo vostro.
Per una piacevole poppata…perché, ricorda che sentire dolore non agevola l’allattamento. Il dolore, è la prima causa che può farti smettere di allattare il tuo cucciolo. Per prevenire eventuali problemi: ragadi, ingorghi, mastiti. Per aiutarti a nutrire il tuo bambino e per aiutarlo a crescere con il tuo latte. Per fargli sentire il tuo odore. Per tranquillizzarlo. Ricordati che il seno per lui non è solo nutrimento ma diventa tutto: coccola, protezione, calore, è un calmante naturale.
Innanzitutto è importante che tu e il tuo bambino siate comodi in qualsiasi posizione. Puoi aiutarti con cuscini, coperte o qualsiasi cosa ti serva per non creare tensione. Il tuo bambino è molto furbo, e sente se sei un pochino tesa e potrebbe, in quel caso, non volersi attaccare, finchè non sei più rilassata. Una volta che hai in braccio il tuo bambino, puoi avvicinarlo al seno e porgerglielo quando avrà la bocca bella aperta (come in uno sbadiglio)! NB: Un trucchetto per fargli aprire bene la bocca è quello di stimolare con il capezzolo il suo labbro superiore, noterai che per istinto apre la bocca. E’ importante che prenda buona parte dell’areola e non solo il capezzolo, così non ti farà male. Il mento è ben appoggiato al seno e la bocca fa l’effetto ventosa. In alcune posizioni o in caso di seno prosperoso, può capitare che anche il naso sia ben attaccato al seno, ma niente paura, il bambino riesce a respirare tranquillamente e se non dovesse riuscire a respirare proprio bene, si stacca da solo per poi riattaccarsi. La posizione del bambino è pancia contro pancia, ben sostenuto ma con la testa libera di muoversi per permettergli di ricercare e attaccarsi al seno efficacemente. Cerca di evitare spazi vuoti fra voi due, sorreggendogli la schiena e le spalle. Se non senti fastidio o dolore durante l’attacco e la suzione, significa che si è attaccato perfettamente. In pratica quando ti senti bene, è perché va bene!
Nella poppata si cresce in due: il bambino si nutre di latte e amore materno e tu, mamma, ti nutri di lui, dei suoi sguardi. Sono momenti di grande tenerezza e potrai farlo finché tu e il tuo bambino lo vorrete. Prendi quello che di bello e speciale c’è in questo atto di amore reciproco. Crea la connessione con il tuo bambino, lui aspetta solo quello. Dopo le prime settimane, nelle quali si impara come funzionano le cose, quando l’allattamento sarà diventato del tutto naturale per te, scoprirai di poter risolvere dolcemente con una poppata quasi tutti i “problemi” del tuo bambino, dalla fame alla stanchezza, all’irrequietezza (scopri di più sulle colichette, clicca qui). Forse ti è capitato di vedere quei video in cui il neonato viene messo sul corpo della mamma subito dopo il parto, che raggiungono il seno e si attaccano senza alcun aiuto. Il bambino è aiutato dal suo istinto e tu da quello di neo-mamma.
Se dovessi sentire fastidio o dolore, reagisci! Cambia posizione (scopri come fare attaccare il bambino al seno, clicca qui!), stacca il bambino (infilandogli un dito nell’angolo della bocca, tra le gengive), quindi sfilagli il capezzolo dalla bocca e ricomincia. Ricorda, che comunque, la sensibilità dei capezzoli è comune nei primi giorni. Ma se la poppata fa davvero male, il tuo corpo ti sta dicendo di cambiare qualcosa, magari di trovare una posizione più comoda per accoccolarvi, per stringerlo a te.
Può bastare poco per trovare una posizione che renda la poppata più confortevole. Soprattutto inizialmente puoi usare la posizione semi sdraiata, dove non devi preoccuparti di prese particolari.
La gravità ti sarà d’aiuto, portando il tuo bambino verso il seno, libero di muovere la testa; invece di allontanarlo da te, cosa che può succedere quando sei seduta e puoi rilassarti completamente: senza spalle tese o braccia doloranti. Puoi abbandonare questa posizione quando vuoi, scegliendone altre.
Inizialmente, potresti avere bisogno di un pochino di aiuto in più. Dovrete imparare a conoscervi.
E’ importante anche allattarlo quando cogli i primi segnali di fame, senza aspettare che cominci a piangere. Puoi aiutarlo anche a trovare il seno spalmando un pochino di gocce di colostro (Scopri di più, clicca qui)(inizialmente) o latte intorno al capezzolo. La pelle nuda a contatto con la tua è un forte stimolo a poppare.
Il primo passo verso l’allattamento può anche essere un attacco senza suzione. Una cosa “fuori dagli schemi” è quella di leccare il bambino. Stimolando in questo modo il respiro, la digestione e le risposte del sistema nervoso. Ma soprattutto, segui i suoi tempi. Ci vuole tempo anche perché tu e il tuo bambino impariate questa nuova “abilità”.
Ma per fortuna ci sarà modo di fare pratica e di diventare esperti entrambi.
Le cause più frequenti sono:
– Scorretto attaccamento al seno da parte del neonato;
– Allattamento a orario piuttosto che a richiesta;
– Ragadi al seno o al capezzolo non ben trattate.;
– Poppate di breve durata;
– Reggiseno o indumenti stretti o eccessivamente aderenti al seno. Per ridurre i rischi è consigliato l’uso di un reggiseno da allattamento.
I comuni sintomi che puoi manifestare in caso di ingorgo mammario sono:
– Arrossamento del seno;
– Sensazione di calore e tensione al seno;
– Gonfiore e dolenzia al tatto;
– Malessere generale e febbre non superiore a 38 C.
Per prevenire la comparsa di un ingorgo mammario è molto importante garantire una buona cura e preparazione del seno già durante la gravidanza, anche attraverso il massaggio.
Per un buon massaggio è importante utilizzare un olio di mandorle naturali al 100 per cento, da applicare quotidianamente sia sull’areola che sul capezzolo, in gravidanza e nel puerperio, prevenendo la formazione di aderenze alla base della mammella che possono ostacolare, ulteriormente, la fuoriuscita di latte. Inoltre, è importante, ad ogni poppata, attaccare il tuo bambino ad entrambi i seni, alternandoli regolarmente, per evitare che un seno possa ingorgare per un’ eccessiva produzione di latte e ridotto svuotamento.
L’allattamento al seno è la fase più importante dopo il parto: attraverso la suzione il bambino produce una quantità di latte variabile, anche rispetto alla componente ormonale della mamma, ad esempio la prolattina. E’ un momento, non solo di nutrizione, ma anche di interazione e condivisione tra te e il tuo bambino. Ogni poppata sancisce il tempo nel quale la madre interagisce con il proprio bambino, e osservando i suoi movimenti, i suoi gesti, i suoi sguardi, impara a conoscerlo e a comunicare, mentre per il bambino il contatto pelle a pelle con la mamma, migliora l’attaccamento al seno, la produzione di latte e favorisce sempre più quel legame indissolubile che dura per sempre.
L’ingorgo mammario è una condizione temporanea e non controindica il proseguimento dell’allattamento al seno madre-figlio. Tra i rimedi naturali vi sono gli impacchi caldo-umidi che consistono nell’utilizzo di un asciugamano di spugna, immergerlo nell’acqua calda ( non bollente ), strizzarlo per bene ed applicarlo sul seno per almeno 5 minuti, il calore oltre a sciogliere la tensione mammaria può favorire, in caso di ingorgo iniziale, la fuoriuscita di latte. Altri consigli prevedono:
– Massaggiare il seno, tra una poppata e l’altra, partendo dalla base ( parte alta del seno) verso il capezzolo con movimenti circolari, insistendo sulle zone edematose, anche 3 volte al giorno per aiutare il seno a drenare il latte in modo efficace.
– Attaccare almeno otto volte al giorno il tuo bambino al seno può favorire un completo svuotamento del seno. Ti consiglio, inoltre, di non interrompere improvvisamente l’allattamento o saltare le poppate in quanto l’ingorgo potrebbe peggiorare.
– Indossare un reggiseno specifico per l’allattamento, che sia comodo e non imbottito, per prevenire un’eccessiva pressione del seno verso il torace.
In caso di sintomatologia acuta e rifiuto dell’attacco al seno da parte del bambino, si consiglia di utilizzare un tiralatte manuale o elettrico in modo tale da svuotare il seno e ridurre l’infiammazione in attesa di una completa guarigione dall’ingorgo mammario.